Apprendo incredulo che la manifestazione del Blu Sea Land, ideata e realizzata dal compianto Giovanni Tumbiolo, è stata, almeno per questa stagione, spostata a Siracusa ed inserita nell’ambito degli eventi riguardanti il G7 Agricoltura e Pesca in svolgimento a Siracusa; stando a quanto detto dal Presidente del Distretto della pesca di Mazara del Vallo, dott. Antonino Carlino.
Mi chiedo, come sia possibile che un evento di tale portata, che coinvolge nella sua connotazione turistica e culturale la nostra Città, possa essere perso di vista e non programmato per la sua realizzazione nei tempi giusti, una manifestazione così importante che include diversi Paesi del Mediterraneo che, in questi caldi giorni autunnali, erano soliti esporre le loro peculiarità culinarie, artistiche, in una vera filiera di espressione multiculturale che integrava e includeva lingue e culture differenti. I convegni e le divulgazioni scientifiche, inoltre, avevano all’interno dell’evento un riconoscimento di grande valenza, permettendo alla nostra cittadinanza di usufruire di un grande patrimonio di conoscenze, di costumi, di prospettive di crescita umana e valoriale. A tal riguardo, il cruccio maggiore di molti mazaresi è proprio la perdita di qualcosa di importante, di un evento nostro, che include le culture del Mediterraneo e che dà merito e prestigio a Mazara del Vallo, meta di turisti e cittadini di paesi viciniori, durante la manifestazione. Sono molti gli interrogativi: cosa non abbia permesso la realizzazione a Mazara dell’evento, se ancora una volta sia mancata una comunicazione non funzionale tra le parti che avrebbero dovuto alimentare il Blu Sea Land, perché mai i mazaresi devono pagare lo scotto di una politica che non coglie la visibilità dell’insuccesso, ma tende a ricercare solo giustificazioni. Il Blu Sea Land del dott. Giovanni Tumbiolo, suo ideatore, viveva lo splendore della sua caratterizzazione, permettendo di coniugare il dialogo interreligioso con la varietà della cultura mediterranea, oltrepassando ogni forma di barriera linguistica, religiosa, economica e unendo nella concordia e nella alleanza popoli e tradizioni; in quei giorni la kasbah di Mazara si arricchiva di odori e sapori in una mescolanza di convivenze per esaltare il proprio prodotto. Dobbiamo rassegnarci quest’anno a perdere il ricordo del suo ideatore, nella speranza che il Blu Sea Land possa ritornare nella propria sede di origine e, ancora una volta, recuperare la nostra memoria e i nostri privilegi. Questa è l’esortazione che rivolgo alla nostra Amministrazione.
Francesco Foggia