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Ipab, nel Trapanese lavoratori senza stipendio da 136 mesi. M5s: “Situazione inaccettabile”

Si è tenuta ieri in Commissione Cultura Formazione e Lavoro di Palazzo dei Normanni, l’audizione voluta dalla deputata Valentina Palmeri

Si è tenuta ieri in Commissione Cultura Formazione e Lavoro di Palazzo dei Normanni,
l’audizione voluta dalla deputata M5S Valentina Palmeri sulle problematiche dei lavoratori
dipendenti delle IPAB del Trapanese. Presenti allo stesso tavoli i commissari, i
rappresentanti dei lavoratori, dei Comuni e il relativo dipartimento regionale e i deputati
regionali. “I lavoratori delle Ipab di Marsala, Trapani, Alcamo e Castellammare – spiega
Valentina Palmeri – sono accomunati da un unico comune denominatore, ovvero quello di
non ricevere lo stipendio da diversi mesi, alcuni addirittura da 136 mesi. Una situazione
assurda e svilente anche alla luce delle procedure pendenti presso i Tribunali del
Trapanese che nei fatti rischiano di lasciare ancora di più in attesa e nel limbo i lavoratori.
Nel corso di alcuni giudizi infatti – spiega ancora la deputata alcamese – è stata sollevata la
questione di legittimità costituzionale dell’art 34 della legge regionale 22/86 nella parte in
cui si obbligano i Comuni ad assorbire il patrimonio ed il personale dipendente. Riteniamo
assolutamente indispensabile che Governo e maggioranza agiscano responsabilmente
attuando una riforma dell’intero sistema IPAB. Siamo in attesa di un riscontro da parte del
governo Regionale”. A tale proposito è ancora al vaglio della commissione Bilancio dell’Ars,
il disegno di legge di cui è firmataria la deputata Angela Foti che prevede una riforma
organica delle IPAB siciliane. “La mancata riforma del sistema socio sanitario – aggiunge
Angela Foti – ha di fatto portato la stragrande maggioranza delle IPAB siciliane a una
sofferenza strutturale e all’impossibilità di rispondere alla loro funzione istituzionale. Il
Governo e l’Assemblea Regionale hanno una responsabilità pesantissima”. “E’ incredibile
che nell’ambito dei servizi socio assistenziali – aggiunge Sergio Tancredi – non si riesca a
trovare una sintesi utile a determinare uno sgravio di impegno a carico del servizio
sanitario, dirottandolo a costi decisamente inferiori, sulle IPAB che potrebbero essere di
grande aiuto sotto il profilo sostanziale, svolgendo attività equivalente. La Sicilia anche
sotto questo aspetto è molto indietro, con costi generali decisamente superiori ed è
necessario che ci si attivi immediatamente”- conclude Tancredi.

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