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Commemorazione dei defunti, riflessione di don Antonino Favata

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Carissimi,
la celebrazione odierna della commemorazione dei fedeli defunti è stata, non casualmente, preceduta dalla solennità di tutti i santi.

«… Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli». 

Innanzitutto entrambe le celebrazioni ci ricordano che la vita terrena e la vita eterna sono l’unica vita pensata da Dio per ciascuno di noi: l’una ci aiuta a capire l’altra, ed entrambe si comprendono pienamente insieme. Separarle, o non scoprire la bellezza di questa unità voluta da Dio, significa impoverire il significato profondo della vita, significa vivere male.

Ci ricorda ancora che Dio é l’autore della vita, é il Padre amorevole che custodisce le nostre vite che sono indissolubilmente legate a Lui: lo invochiamo, nella preghiera che Gesù ci ha insegnato: “Padre nostro”.

Dio ci ha resi figli, suoi figli: con il battesimo ci ha dato la Sua stessa vita, ci ha reso immortali, eterni: “Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è”.

“Vedere Dio”: questa è la nostra gioia e la nostra speranza. Questa certezza dà senso e forza alla vita terrena spesso segnata da fatiche e dolori.

Dio ci ama da sempre e per sempre, senza pretendere nulla: accogliere questo amore, lasciarci amare di Lui, é per tutti noi fonte di vita, di pace, di serenità.

Cii ricorda anche che: Questa vita terrena, che termina ma non svanisce, sa già, nella certezza della fede, che “«…Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro»”.

«… Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Ci attende la resurrezione: ci attende la vita che non conosce tramonto, la vita in comunione con Dio e con tutti quelli che ci hanno preceduto nel cammino verso Dio.

La saggezza dei padri della Chiesa ci ha insegnato: “Si nasce per morire, si muore per rinascere”.

Uniti nella preghiera.

Don Antonino

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