Altro round a favore del Comune di Mazara del Vallo nella lunga causa civile che vede contrapposto Palazzo dei Carmelitani alla Poiatti, storica e importante azienda della città del Satiro. Con propria sentenza, infatti, la prima sezione civile della Corte d’appello di Palermo ha respinto, dichiarandole infondate, le richieste risarcitorie della società per azioni nell’ambito di una querelle legale che va avanti da anni. Un maxi-risarcimento di ben 14 milioni di euro che la Poiatti, difesa dall’avvocato Giovanni Cacciatore, ha deciso di chiedere per una vicenda inerente la concessione edilizia e l’esproprio di un terreno di proprietà di una cittadina per l’allargamento dell’opificio industriale. Una vicenda che è iniziata negli anni Ottanta e si protratta per decenni, prima vedendo contrapposti la Poiatti e la proprietaria del terreno che era stato espropriato a favore della società e poi la stessa Poiatti e il comune mazarese. Per i giudici palermitani, che hanno confermato la sentenza di primo grado emessa nel settembre 2017 dal tribunale di Palermo, tale richiesta è arrivata fuori tempo massimo, ovvero dopo che sono trascorsi i tempi di prescrizione. Dunque, l’intera vicenda non è stata nemmeno affrontata nel merito, visto che a monte la causa intentata dalla Poiatti era praticamente stata avviata fuori tempo massimo. Il comune mazarese è stato difeso dall’avvocato Alessandro Finazzo e dal legale dell’ente Epifanio Giglio. Oltre al Palazzo dei Carmelitani, la Poiatti aveva citato in giudizio anche la prefettura di Trapani e il Ministero dell’Interno. In primo grado la Poiatti era stata anche condannata al pagamento delle spese legali per un totale di oltre 40 mila euro. La vicenda ruota attorno a un terreno confinante con la Poiatti. Tale terreno nel 1987 e nel 1998 era stato dichiarato dalla prefettura di Trapani rispettivamente di pubblica utilità e poi espropriato a favore della Poiatti per l’allargamento dell’opificio industriale. Successivamente, il comune di Mazara negli anni Novanta ha rilasciato alla stessa Poiatti la concessione edilizia e l’autorizzazione ai lavori. Nel frattempo, per, la proprietaria del terreno si è rivolta alla giustizia amministrativa per fermare l’esproprio del suo terreno e sia il Tar che il Cga le hanno dato ragione. A questo punto, in virtù delle sentenze della giustizia amministrativa, il comune di Mazara ha revocato in autotutela nel 2000 i precedenti provvedimenti autorizzativi emessi in favore della Poiatti. Quest’ultima,a sua volta, ha fatto ricorso al Tar e al Cga contro Palazzo dei Carmelitani ma con esito negativo. Per la Poiatti non è andata bene nemmeno la causa contro la proprietaria del terreno: la società nel 2013 è stata condannata dal tribunale di Marsala al risarcimento dei danni per l’illegittima occupazione del terreno.