Close

Mazara: tortura e uccide un cane per vendetta. Poi posta tutto su Facebook. Arrestato

In manette è finito un 44enne di origine romena

Nei giorni appena trascorsi i Carabinieri della Compagnia di Mazara del Vallo hanno tratto in arresto G.D. romeno classe 77, soggetto gravato da precedenti di Polizia e ben conosciuto dai militari operanti, per i reati di uccisione di animali, detenzione illegale di arma, armi clandestine, alterazioni di armi e detenzione abusiva di armi e munizionamento.

Il malvivente si è reso responsabile di atti gravi nei confronti di un animale (un cane precisamente) uccidendolo barbaramente, trascinandolo, legato ad una corda al suo furgone, postando il tutto sui social network. Durante il filmato, inquadrando il povero animale ormai morto, l’uomo commenta il tutto rivolgendosi al proprietario del cane (un vicino di casa) rivendicando il gesto ad un morso che l’animale avrebbe dato alla mano della figlia, e come promesso prima gli ha sparato e poi trascinato legandolo al furgone. 

A seguito della denuncia presentata dalla presidente dell’associazione Nazionale protezione animali ONLUS, vista la reazione che la terribile vicenda ha scatenato su varie piattaforme on line i Carabinieri della Compagnia di Mazara, tramite minuziosa attività di indagine, sono riusciti a risalire proprio al 44enne, quale autore dei gravissimi maltrattamenti, acquisendo tutto il materiale, dallo stesso pubblicato, sui social dove oltre al filmato del cane trascinato da un furgone, risultato a lui in uso, si ritraeva spesso in selfie con in mano pistole e munizionamento vario, suscitando l’ira di tantissime persone che hanno lasciato commenti di ogni tipo. Per tale motivo scattava nella giornata venerdì appena trascorso la perquisizione domiciliare dove l’uomo veniva trovato in possesso di:  1 arma da fuoco artigianale clandestina;  nr. 80 cartucce a pallettoni calibro 12;  nr. 113 cartucce a “salve” calibro 9  nr. 1 pistola a “salve” calibro 9 modificata “senza tappo rosso”; quanto rinvenuto, è stato posto sotto sequestro. Al termine formalità di rito, su disposizione dell’A.G., l’arrestato è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari dove è rimasto fino all’udienza di convalida durante la quale è stata disposto l’obbligo di dimora nel comune di Mazara del Vallo e l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Contestualmente è stata sospesa l’erogazione del reddito di cittadinanza. 

scroll to top