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Disavanzo e misure correttive, clima politico incandescente a Mazara. Quattro consiglieri occupano l’aula consiliare

La seduta è convocata alle 9.30

Sale la tensione politica a Mazara del Vallo in vista della seduta di domani mattina del consiglio comunale con al primo punto all’ordine del giorno le misure correttive per coprire il maxi-disavanzo di ben 33 milioni di euro accertato dalla Corte dei conti per il 2019. Una riunione consiliare che, di fatto, influenzerà i prossimi 14 anni della città del Satiro, visto e considerato che la proposta definita dalla giunta comunale del sindaco Salvatore Quinci prevede che Palazzo dei Carmelitani spalmi tale enorme cifra dal 2022 al 2035 per un importo annuo di quasi 2 milioni e 400 mila euro. Soldi, va ricordato, che peseranno almeno in parte sulle tasche dei cittadini mazaresi tra aumento dell’Imu e degli oneri di costruzione. Maggioranza e opposizione domani daranno battaglia e sono sei, al momento, gli emendamenti presentati alla proposta di misure correttive avanzata dall’amministrazione comunale. Un clima incandescente, insomma, reso ancora più caldo dalla modalità di svolgimento della seduta di domani che sarà online da remoto e non in presenza in aula consiliare. Una scelta dettata da motivazioni legate alla diffusione dei contagi ma che non è andata giù all’opposizione. Già nei giorni scorsi il gruppo consiliare dell’Udc ha stigmatizzato la scelta del presidente del consiglio comunale, Vito Gancitano, bollando come “calcolata  e indegna” la convocazione on line della seduta con temi così importanti all’ordine del giorno. Oggi ad alzare la posta sono i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Antonella Coronetta, Maurizio Pipitone e Girolamo Billardello, nonché Giorgio Randazzo della Lega, che attraverso una nota hanno preannunciato una iniziativa forte, ovvero l’occupazione dell’aula consiliare 31 marzo 1946 come segno di protesta contro la convocazione in modalità video-conferenza della seduta di domani. “Occuperemo l’aula consiliare”, fanno sapere i 4 consiglieri, “come gesto di protesta per la decisione avallata da un presidente del consiglio di certo non imparziale nel suo operato e nel proporre ai gruppi consiliari questa scelta che tutti quanti sappiamo viziata dal timore di qualche amministratore che non ha il coraggio di confrontarsi e di spiegare ai cittadini la situazione disastrosa in cui ha portato la nostra città”. “Bisogna avere il coraggio”, aggiungono, “di guardare in faccia gli stessi cittadini e i suoi rappresentanti legittimamente eletti per dire la verità su come verrà ipotecato il futuro di questa città e dei suoi figli per i prossimi 14 anni per l’incapacità e la superficialità di codesta amministrazione”.

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