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Mazara, la scure della Corte dei conti si abbatte sui conti del Comune

E’ stata notificata a Palazzo dei Carmelitani, infatti, la deliberazione dei magistrati contabili riguardante l’esame dei rendiconti 2017, 2018 e 2019, nonché l’esame del bilancio di previsione 2018-2020 e 2019-2021.

La scure della Corte dei conti si abbatte sui conti del comune di Mazara del Vallo. E’ stata notificata a Palazzo dei Carmelitani, infatti, la deliberazione dei magistrati contabili riguardante l’esame dei rendiconti 2017, 2018 e 2019, nonché l’esame del bilancio di previsione 2018-2020 e 2019-2021. In 44 pagine la sezione regionale di controllo della Corte mette nero su bianco numerose criticità contabili ed economiche che potrebbero mettere a rischio il presente e il futuro dell’ente, tanto da sottoporre il comune mazarese al “divieto di assumere impegni e pagare spese per servizi non espressamente previsti per legge precisando che la disposizione fa salve le spese da sostenere a fronte di impegni già assunti nei precedenti
esercizi”. Una situazione estremamente difficile, insomma, fotografata dalla Corte dei conti con affermazioni pesanti e gravi, come per esempio “la sussistenza di una preoccupante situazione economico-
finanziaria, con un rilevante disavanzo sommerso da recuperare e una grave situazione di
cassa”. Ecco perché la Corte dei conti invita l’amministrazione comunale “a procedere nella direzione di una rigida e severa politica economica di emersione e successivo rientro dal disavanzo, al fine di porre rimedio alla tendenza negativa, che potrebbe in futuro sfociare in una irrimediabile situazione di squilibrio”. In pratica, la Corte scrive che il comune di Mazara sconta “gravi elementi di criticità” e “un rilevante
disavanzo sommerso”. Elementi critici che fanno il paio con tutta una serie di altre criticità, come la “carenza di liquidità, il continuo ricorso ad anticipazioni di tesoreria e all’utilizzo della cassa vincolata”. I magistrati contabili, poi, bollano come “inattendibile” il “risultato di amministrazione dell’esercizio 2019” a causa della “presenza di un Fondo crediti di dubbia esigibilità fortemente sottostimato di quasi 40
milioni di euro, con un disavanzo di amministrazione sommerso di almeno 33 milioni di euro e un illegittimo ampliamento della capacità di spesa”. Le criticità evidenziate dalla Corte riguardano, inoltre, anche “la grave difficoltà della riscossione delle entrate”, la “gestione diseconomica dei servizi pubblici a domanda individuale” e “il superamento dei valori limite da parte dell’ente di alcuni parametri di
deficitarietà in tutti gli esercizi presi in esame”. A proposito del Fondo crediti di dubbi esigibilità, che ha “attirato” l’attenzione dei magistrati, la Corte scrive che “i chiarimenti forniti dall’ente non consentono di superare la rilevante criticità emersa in sede istruttoria”. Non solo. Per la Corte dei conti il comune mazarese, sottostimando il Fondo, avrebbe “goduto di un illegittimo ampliamento della spesa corrente, coperta con risorse “nominali” e non reali, usufruendo di un risultato di amministrazione migliorativo e, addirittura, di una situazione di avanzo, considerato che il Fondo crediti di dubbia esigibilità risulta fortemente sottostimato di quasi 40 milioni di euro, con un disavanzo di amministrazione sommerso di almeno 33 milioni di euro”. Sul punto, ricorda la Corte, la giurisprudenza contabile ha evidenziato che l’eventuale sottostima o errata determinazione del Fondo “è destinata ad incidere sul risultato finale di
amministrazione alterandone la trasparenza, veridicità ed attendibilità”.

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