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Mozione di sfiducia al sindaco Quinci, firmano anche Palermo e Marascia. La palla passa al consiglio comunale

La palla passa al consiglio comunale

Primo passo ufficiale compiuto per l’iter amministrativo della mozione di sfiducia al sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci. L’atto, presentato dai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Giorgio Randazzo, e dai consiglieri comunali del Movimento 5 stelle (Antonella Coronetta, Maurizio Pipitone e Girolamo Billardello) ha raggiunto le 10 firme necessarie per approdare in aula ed essere discussa dal consiglio comunale. Stamattina, infatti, hanno apposto le loro firme sulla mozione di sfiducia anche i consiglieri del Partito democratico, Giuseppe Palermo e Stefania Marascia: due sottoscrizioni che fanno salire il numero delle firme a quote 11, dopo che nei giorni scorsi avevano firmato, oltre al consigliere Randazzo e i grillini, anche i consiglieri Bommarito e Bonanno, il consigliere Emmola del Pd, l’ex capogruppo di Partecipazione Politica, Cesare Gilante, e Pietro Marino dell’Udc. Un numero che potrebbe presto aumentare, visto che anche gli altri tre consiglieri Udc (Nicola Norrito, Ilenia Quinci e Enza Chirco) sarebbero in procinto di firmare la mozione di sfiducia. Se così fosse i sottoscrittori diventerebbero 14, cioè uno soltanto in meno rispetto al necessario quorum di 15 consiglieri che “servirebbero” in aula per sfiduciare, e quindi “mandare a casa” il primo cittadino. Un clima politico incandescente, insomma, che potrebbe aprire scenari clamorosi per il futuro dell’amministrazione Quinci. E non è un caso che, al momento, degli 11 firmatari della mozione, ben 6 facevano parte nel 2019 della coalizione a sostegno proprio di Quinci. Un segnale politico chiaro che certamente non farà piacere al primo cittadino, che adesso, oltre ai mille problemi della città, deve fare i conti con una mozione di sfiducia che potrebbe porre fine anticipatamente alla sua sindacatura.(riproduzione riservata)

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