Intervista a Monsignor Domenico Mogavero
Intervista a Monsignor Domenico Mogavero
ROMA (ITALPRESS) - "Celebriamo oggi il 77° anniversario della nascita della Repubblica. I valori della scelta del 2 giugno 1946, trasfusi nella Carta costituzionale di cui ricordiamo i 75 anni di vita, continuano a guidarci nel cammino di un'Italia autorevole protagonista in quell'Unione Europea che abbiamo contribuito a edificare. Libertà, uguaglianza, solidarietà, rispetto dei diritti dei singoli e delle comunità sono pilastri fondamentali della nostra Carta costituzionale. Ai valori della Repubblica e della Costituzione si ispira l'azione delle Forze Armate, che contribuiscono in maniera significativa alla cornice di sicurezza della nostra comunità nazionale e alla causa della pace nel mondo". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, in occasione della Festa della Repubblica. "La comunanza di intenti e la sinergia che esprimono con i contingenti di altri Paesi, nell'ambito delle missioni determinate dalla comunità internazionale sono elementi cruciali per la costruzione di una architettura di sicurezza condivisa, fondamento di stabilità sociale e benessere collettivo", aggiunge. "L'orizzonte di una difesa europea realmente integrata è la nuova sfida che attende le Forze Armate. I riconoscimenti degli alleati e dei Paesi amici, la stima e l'affetto delle popolazioni che i nostri militari assistono, sono prova eloquente della qualità del loro impegno e della credibilità conquistate nelle missioni di pace e di sicurezza al servizio del bene comune. Ad oltre un anno di distanza, la Repubblica Italiana, insieme alla comunità internazionale, è ancora impegnata a contrastare l'aggressione condotta dalla Federazione Russa al popolo ucraino. L'Italia - sottolinea il capo delllo Stato - è fermamente schierata per la difesa della sua libertà, integrità territoriale e indipendenza, perchè non vi sia un futuro nel quale la forza del diritto viene sostituita dal diritto del più forte. Una ordinata comunità internazionale non può che basarsi sul rispetto di questi principi. Nel ricordo di quanti hanno donato la vita per difendere e diffondere questi valori, rivolgo il mio pensiero a tutti i caduti e alle loro famiglie. Il loro esempio ci è di guida e sollecita l'impegno per le giovani generazioni di soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, per preservare e rafforzare per il futuro, nell'assolvimento del compito cui vengono chiamati dalle libere istituzioni, le condizioni di pace e benessere che abbiamo costruito. In questo giorno di festa formulo a tutti gli appartenenti alle Forze Armate di ogni ordine e grado, con sentimenti di gratitudine per il servizio svolto, il più fervido augurio. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica", conclude Mattarella. (ITALPRESS). -foto agenziafotogramma.it-
BRESCIA (ITALPRESS) - Dura contestazione degli ultras del Brescia allo stadio Rigamonti in occasione della gara di ritorno dei playout contro il Cosenza che ha condannato le rondinelle alla retrocessione in serie C dopo 38 anni. Scene di guerriglia ancora prima del triplice fischio: gli ultras bresciani hanno iniziato a lanciare fumogeni, alcuni sono entrati nel rettangolo di gioco, costringendo il direttore di gara a sospendere il match quando mancava meno di 1' al regolare triplice fischio. Il gol dell'1-1 del Cosenza al 95', che di fatto premiava i calabresi con la permanenza nella cadetteria, ha scatenato la reazione degli ultras che ha visto anche scontri con la polizia, entrata in campo per garantire che la situazione non degenerasse ulteriormente. Dopo circa mezz'ora di sospensione, l'arbitro ha decretato la fine del match. Tensione altissima fino a oltre mezzanotte che ha portato a diversi fermati e un bilancio di due feriti (due steward della sicurezza del Rigamonti), un'automobile a fuoco (del calciatore bresciano Huard), e la minaccia con uncoltello ad un altro giocatore della rosa. Tensione anche nella metropolitana adiacente all'impianto dove sono stati lanciati lacrimogeni e la fermata è stata interrotta. Gli ultras della curva bresciana hanno inoltre tentato invano di sfondare le porte di accesso agli spogliatoi dove si erano rifugiati anche alcuni parenti dei giocatori presenti in tribuna. "Quanto accaduto a Brescia è sotto ogni profilo ingiustificabile e va condannato con forza. Sono però avvilito e profondamente scosso. In 6 anni di presidenza non vi erano mai stati episodi di violenza come quelli ai quali abbiamo assistito allo stadio Rigamonti. Anzi la nostra categoria si è sempre distinta nei report stagionali per l'assenza di aggressioni e discriminazioni.Oggi mi sento sconfitto. Mi interrogo e credo che lo dobbiamo fare tutti sul perchè possano verificarsi situazione di tale violenza in occasione di un evento sportivo che dovrebbe generare gioia" le parole del presidente della Lega di serie B Mauro Balata su quanto accaduto a Brescia. "I calciatori di entrambe lesquadre hanno dato tutto in campo. Poi è ovvio che una delle dueesca sconfitta. Ma la sconfitta fa parte dello sport, ne è una componente essenziale. Deve essere accettata come un momento del percorso sportivo di ogni squadra, di ogni atleta, di ogni società" ha proseguito Balata. ""Tutti vivono di vittorie e di sconfitte. Tutti devono affrontare queste situazioni con coraggio e con rispetto per se stessi e gli altri. La sconfitta porta con sè quella esigenza di riflettere, di fare autocritica, è una condizione che unisce e che sprona a fare sempre meglio. E anche e soprattutto attraverso le sconfitte che si diventa più forti, anche nella vita. L'amore per la propria squadra non può mai essere violenza perchè la violenza è la negazione dell'amore" riflette il numero uno della Lega B. "Voglio manifestare la mia vicinanza a tutti, vincitori e sconfitti, a tutti coloro che giovedì sera hanno sofferto e provato paura e sconforto, alle due società, ai tantissimi e veri tifosi e appassionati delle due squadre, agli addetti ai lavori e alle forze di polizia impegnati nel contenere la follia e che hanno rischiato per la loro incolumità, ma voglio anche capire e affrontare questa situazione direttamente con le istituzioni della città e con tutti coloro che hanno buona volontà, profondo senso del rispetto e amore vero per lo sport anche quando si perde. In modo da aprire un dialogo affinchè quanto sia accaduto non sia dimenticato con l'esaurirsi dell'emotività del momento ma al contrario diventi occasione di riflessione e confronto. Solo in questo modo potremo evitare altri, simili, episodi".- foto Image - (ITALPRESS).
MILANO (ITALPRESS) - Una mobilità sempre più sostenibile e green, con la sicurezza come priorità: è l'idea alla base dei progetti di Milano Serravalle-Milano Tangenziali in vista delle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, ma non solo, illustrati dal presidente Beniamino Lo Presti in un'intervista a Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.Le Olimpiadi del 2026 "saranno un evento di importanza ecumenica" e Milano Serravalle si approccia a questo evento "cercando di valorizzare ed enfatizzare le caratteristiche che la connotano: un'iniziativa di cui andiamo fieri è la creazione della 'Milano Green Door', un'area all'ingresso della città che avrà un co-working, una zona wellness".Ci sarà poi "la possibilità di usare servizi di tele-pedaggio e, grazie alla collaborazione con il gruppo FNM si potranno noleggiare e-bike ed e-Car", ha detto Lo Presti. Il progetto prevede anche la realizzazione di una "ciclabile che si congiungerà a quella già esistente lungo il Naviglio Pavese" e di "un sistema di produzione di energia fotovoltaica, che autoalimenterà il sito e che costituirà la prima comunità energetica mai sperimentata su una rete autostradale in Italia", ha spiegato.Un progetto che mostra anche l'idea di futuro dell'azienda. "La mobilità è inesorabilmente collegata alla sostenibilità e alla transizione energetica: sono paradigmi che convivono", ha sottolineato Lo Presti. Per questo, "Milano Serravalle si sta adoperando per la valorizzazione di impianti di idrogeno per la mobilità", con l'installazione di "5 stazioni di servizio a idrogeno".La mobilità sostenibile però prevede anche "il riaffermarsi di un altro principio, quello della sicurezza": Milano Serravalle ha istituito il progetto 'Smart Road' che, con un sistema di rilevazione traffico tecnologicamente avanzato, permetterà "di monitorare in tempo reale i flussi di traffico, elaborare e anticipare le previsioni e intervenire immediatamente". Si tratta di "un sistema di interconnessione tra tutti i veicoli e i soggetti che orbitano intorno alla nostra rete autostradale".La strada "è civiltà e progresso", ma anche "espressione di libertà di circolazione e di movimento". Bisogna "utilizzarla come strumento" ma "sempre nel rispetto rigoroso del codice della strada, salvaguardando se stessi e gli altri", ha ricordato Lo Presti.Oltre alla visione per il futuro, "il vero valore di un'azienda risiede nel capitale umano": Milano Serravalle è "una concessionaria autostradale che occupa circa 600 dipendenti, gestisce 187 km di rete con un traffico veicolare di 13,5 milioni su base mensile". "La mia nomina risale a giugno 2021, un periodo di particolare tristezza e forte indeterminatezza, non eravamo ancora usciti dalla pandemia e si era sperimentato un modo diverso di approcciarsi all'attività lavorativa", ha sottolineato il presidente. Il primo obiettivo fu "ristabilire fiducia e ricreare nelle figure apicali il desiderio di riappropriarsi della motivazione". "Abbiamo immaginato un percorso formativo per dare loro la possibilità di sentirsi protagonisti, approfittando di quel contesto e valorizzando la resilienza" delle persone. "Lo abbiamo fatto facendo in modo che le figure apicali avessero la possibilità di trasformare i risultati negativi e gli eventi infausti in una vittoria che si sarebbe trasformata in un successo permanente: questo è stato il nostro impegno principale", ha concluso Lo Presti.- foto Italpress -(ITALPRESS).
ROMA (ITALPRESS) - "Vorrei dare più soldi al personale ma la filosofia del Piano è quella di investire sulle strutture, le modifiche sono molto difficili. Vedremo, comunque, se riusciremo a ricavare anche una piccola quota per i professionisti della sanità". Così, in un'intervista a la Repubblica, il ministro della Sanità Orazio Schillaci, sulla possibilità di cambiare qualcosa della missione sanità del Pnrr. Sulla carenza del personale dice: "Gli infermieri mancano in tutta Europa. Per questo stiamo pensando ad accordi con Paesi extraeuropei, che potrebbero metterci a disposizione professionisti già ben formati, dal punto di vista sanitario e della conoscenza della nostra lingua. Penso ad esempio all'India. Ha già chiuso protocolli con il Giappone e gli Usa. Hanno una scuola infermieristica di alta qualità e ovviamente tantissimi abitanti". Per i medici, invece, "la loro carenza è diversa. E' mirata, nel senso che riguarda alcune specializzazioni che non sono attrattive, come il pronto soccorso. Abbiamo inserito in un Decreto, il 34, misure per rendere quel lavoro più remunerativo e meno pesante". Su come cambierà la sanità grazie al Pnrr, il ministro spiega che "il Covid ha messo in evidenza le luci e le ombre del nostro sistema. Le prime sono stati i professionisti, le seconde la medicina del territorio. E' questa che manca, una rete al servizio del cittadino. Dobbiamo quindi fare una riforma puntando su medici di famiglia, farmacie di servizio, medicina territoriale e innovazione tecnologica. Spesso si parla dell'affollamento dei pronto soccorso, ma quello c'è perchè mancano alternative sul territorio. E c'è un aspetto su cui punto molto: la digitalizzazione. La considero una svolta. E' anche uno strumento per superare tante diseguaglianze non solo tra Nord e Sud ma anche tra grandi città e piccoli centri. Spero intanto che a breve il fascicolo sanitario elettronico faciliti le cose per i pazienti. Intanto abbiamo prorogato la ricetta elettronica ma grandi cambiamenti ci attendono grazie alla possibilità di monitorare i pazienti a casa con la telemedicina. Così in ospedale ci andrà solo chi ne ha veramente bisogno". (ITALPRESS). -foto agenziafotogramma.it-
ROMA (ITALPRESS) - "Come ho avuto modo di dire in passato, e con maggiore forza lo dico ora dopo questi altri tragici eventi, pur quanto ora ci sia maggiore consapevolezza, il problema dei femminicidi non può essere affrontato come lo facciamo ora. Non è tanto una questione di donne, semmai di uomini. E non è un problema che riguarda donne e uomini, ma un problema globale, quindi servono risultati e soluzioni di altro livello. Non basta quello che stiamo facendo". Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a Tg2 Post su Rai Due in merito agli ultimi tragici episodi di femminicidio: "Mi ha telefonato una mamma di Milano del mio palazzo che aveva un ragazzone che da giorni stalkerizza la figlia. I Carabinieri, che ringrazio, le avevano detto che serviva una denuncia - ha raccontato la seconda carica dello Stato - Io credo che a un qualsiasi minimo allarme si debba dare una risposta immediata, meglio sbagliare per eccesso che per difetto".Parlando poi della guerra in Ucraina, La Russa ha sottolineato che "l'articolo 11 della Costituzione è da leggere nella sua interezza. C'è scritto che l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. E che promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo, come per esempio la Nato". "Per questo l'articolo 11 va letto nella sua interezza - ha ribadito la seconda carica dello Stato - Non si può confondere l'obbligo di stare sempre dalla parte della pace con l'immagine di una pace ingiusta, nei confronti ad esempio, e Dio mai voglia, di chi dovesse un giorno invadere la nostra nazione". - foto agenziafotogramma.it -(ITALPRESS).
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