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Messina Denaro, sale a 7 il numero delle persone arrestate

Stamattina l'arresto è scattato per il 49enne campobellese Emanuele Bonafede e la moglie 48enne Lorena Ninfa Lanceri

Sale a 7 il numero degli arresti eseguiti in provincia di Trapani dai carabinieri del Ros dal giorno dell’arresto del superlatitante castelvetranese Matteo Messina Denaro, avvenuto il 16 gennaio scorso presso la clinica La Maddalena di Palermo. Le manette stamattina sono scattate per altre due persone: si tratta del 49enne campobellese Emanuele Bonafede e della moglie 48enne Lorena Ninfa Lanceri. Entrambi sono accusati in concorso per i reati di favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena, aggravati per aver agevolato cosa nostra. Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Alfredo Montalto su richiesta della direzione distrettuale antimafia di Palermo. A incastrare i coniugi Bonafede sarebbe stata una foto rinvenuta nel cellulare in uso a Messina Denaro: una foto che ritrae il boss seduto nel salotto dell’abitazione degli odierni arrestati. La coppia, secondo gli inquirenti, avrebbe ospitato Messina Denaro “in via continuativa e per numerosi giorni” con tanto di vari pranzi e cene. I due arrestati avrebbero riferito, però, di non essere a conoscenza della vera identità del loro ospite, ma non la pensano così gli inquirenti: da qui, la richiesta di custodia cautelare in carcere. Con gli arresti odierni sale a 7, dunque, il numero delle persone tratte in arresto dal giorno dell’arresto di Messina Denaro. Prima dei coniugi Bonafede, sono finiti in carcere Andrea Bonafede, il geometra che ha prestato l’identità al capomafia per consentirgli di sottoporsi alle terapie oncologiche e di acquistare l’auto e la casa di Campobello, e Giovanni Luppino, l’autista che ha accompagnato il boss alla clinica Maddalena il giorno del blitz che ha posto fine alla sua trentennale latitanza. E ancora: il fratello di Emanuele Bonafede, Andrea, omonimo del geometra, accusato di aver fatto avere a Messina Denaro centinaia di ricette sanitarie e Alfonso Tumbarello, il medico che avrebbe curato per due anni il padrino durante la latitanza intestando farmaci e prescrizioni al suo alias, pur sapendo chi fosse realmente il paziente. Agli arresti è finita anche Rosalia Messina Denaro, sorella del boss. Oltre agli arresti di questa mattina i carabinieri stanno eseguendo numerose perquisizioni nel Trapanese.

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