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Ponte Arena e percorso alternativo, il comune di Mazara diffida l’ex Provincia

Il sindaco Quinci ha proceduto a far mettere nero su bianco la diffida nei confronti dell’ex Provincia di Trapani

Lo aveva annunciato domenica scorsa in occasione del secondo incontro con i residenti di contrada Bocca Arena sul tema della chiusura del ponte sul fiume Arena. Adesso il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, ha proceduto a far mettere nero su bianco la diffida nei confronti dell’ex Provincia di Trapani che, come si ricorderà, è proprietaria dell’infrastruttura chiusa al traffico da alcuni giorni per i pericoli di crollo certificati dopo un sopralluogo tecnico. Con tale nota, firmata dal dirigente del settore tecnico di Palazzo dei Carmelitani, Maurizio Falzone, si diffida il Libero Consorzio Comunale di Trapani a intervenire entro 5 giorni per i necessari interventi di manutenzione del manto stradale e per la messa in sicurezza del percorso alternativo individuato a seguito della chiusura del ponte Arena.Un tragitto alternativo altamente pericoloso, si legge nella diffida, che va subito posto in sicurezza, anche in previsione della stagione delle piogge e dell’incremento del traffico nei periodi della vendemmia e della raccolta delle olive, che si registrerà in aggiunta al già intenso traffico di veicoli dei residenti del popoloso quartiere Bocca Arena. Una dura presa di posizione, insomma, rispetto alla situazione disastrata di alcuni tratti di strada di competenza dell’ex Provincia e che segue, fanno sapere dal comune mazarese, altre precedenti note con le quali sono stati richiesti tali interventi. Ma a oggi, l’amministrazione comunale di Mazara constata che non è stato eseguito nessun intervento di manutenzione del manto stradale, di illuminazione e segnalazione visiva del percorso, ma anche nessun intervento di inibizione dell’attraversamento del ponte Arena in entrambi i sensi mediante transennamento e posizionamento dei cosiddetti “new jersey” e così via. Da qui la diffida all’ex Provincia, competente e responsabile sia del ponte che del percorso alternativo, a “porre in essere tutte le soluzioni necessarie e urgenti al fine di garantire la pubblica e privata incolumità”. Il tempo concesso a Palazzo Riccio di Morana è di 5 giorni: dopodiché sarà lo stesso comune “a porre in essere tutte le soluzioni necessarie ed urgenti al fine di garantire la pubblica e privata incolumità”.

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