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Marcia per San Matteo a Erice e per una Sicilia libera dagli incendi

L’appello del Coordinamento Sicilia SalviAmo i boschi

Il Coordinamento Sicilia SalviAmo i boschiinvita la cittadinanza a partecipare alla Marcia per San Matteo, indetta per venerdì 6 agosto, alle ore 18.00, presso il Museo Agroforestale di San Matteo, sul versante nord ovest della montagna di Erice, devastato, lo scorso 25 luglio, da un vasto incendio.

“Non si può rimanere inermi davanti tanta devastazione”, spiegano i responsabili del Coordinamento SalviAmo i boschi. “Non si può rimanere in silenzio, soprattutto perché la tragedia di San Matteo, come di ogni altro luogo della nostra Sicilia che in questi giorni brucia, arde e grida di dolore, è cronaca di una morte annunciata. La morte del nostro territorio, dei suoi boschi, della sua storia, della sua fauna e della sua flora. Ingenti sono i danni di queste ultime settimane di guerra che ha colpito non solo il nostro patrimonio agroforestale, ma anche alcuni dei luoghi più belli e simbolici della nostra Isola, come Vendicari, le Cave degli Iblei, Floristella Imera, Piazza Armerina, Portella della Ginestra (solo per citarne alcuni). E ingenti sono gli interessi, le responsabilità, le omissioni”.

Il Coordinamento SalviAmo i boschi, composto da più di 50 associazioni, comitati civici e collettivi operanti in tutta la Sicilia, ha presentato, nelle settimane scorse, un esposto congiunto a 10 Procure con cui denuncia una serie di ritardi e omissioni e una “colpevole inerzia delle istituzioni e della politica regionale”. In particolare sono stati evidenziati forti ritardi nelle opere di prevenzione, che avrebbero dovuto essere avviate nel mese di maggio e ultimate entro il 15 giugno e che, invece, sono cominciate solo il 28 giugno a causa del ritardo nell’approvazione in bilancio dei fondi per la retribuzione degli operai. Fatti gravissimi davanti i quali il Coordinamento SalviAmo i boschi non può e non vuole restare in silenzio.

“Marceremo a San Matteo, insieme, per portare speranza e gettare i semi del domani. Ci impegneremo affinché San Matteo torni a essere un’oasi di verde e di aria pulita. Vogliamo che questa guerra finisca. Vogliamo provvedimenti reali. Vogliamo prevenzione e sorveglianza del territorio. Siamo stanchi di scuse, distrazioni e capri espiatori. Pretendiamo che quelle istituzioni che dovevano garantire la prevenzione e la tutela del territorio e hanno – evidentemente – fallito, rispondano delle loro omissioni, ritardi e incompetenze”.

All’iniziativa ha aderito la Diocesi di Trapani. Sarà presente il vescovo Pietro Maria Fragnelli che ha invitato con una nota i fedeli “ad essere presenti come gesto simbolico che testimoni l’attenzione dei credenti verso la cura della casa comune e l’impegno verso nuovi e più civili stili di vita”.

comunicato stampa

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